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Giulia Terlicher

Madre Terra

La Terra è un pianeta unico perché il solo ad essere caratterizzato da un fenomeno unico: la vita. Noi siamo vita su questo pianeta che ci garantisce le condizioni perfette per esserlo. Riconoscere l’unicità e la fragilità al tempo stesso della nostra realtà, ci aiuta ad agire per proteggere e preservare.

Tutti hanno il diritto etico ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile.

La Terra ha 4,5 miliardi di anni. La vita su questo pianeta è stata più volte spazzata via, ma mai del tutto: negli ultimi 450 milioni di anni, la Terra ha visto cinque estinzioni di massa in cui i 3/4 delle specie viventi in mare e sulla terraferma si sono estinte. Oggi, secondo le menti più brillanti dell’umanità e la loro Valutazione sulla Biodiversità Globale ci troviamo sulla soglia della sesta estinzione di massa nella storia della Terra, visto che nei prossimi 10 anni si stima che le specie animali e vegetali a rischio di estinzione siano circa un milione. La sesta estinzione di massa è stata causata dall’uomo per un fenomeno chiamato terraformazione che consiste nel modificare la superficie terrestre ai fini dell’uomo, così egli ha dominato il 75% delle terre non ricoperte dai ghiacci, mediante l’agricoltura, l’estrazione, l’industrializzazione e l’urbanizzazione, portando via spazio alle altre forme di vita sulla Terra. L’uomo è l’unica specie cosciente di essere in questa situazione e di averla determinata con le proprie azioni. L’uomo è l’unica specie a conoscere il proprio impatto quantitativo e qualitativo sull’ecosistema e il proprio potenziale distruttivo, cioè ad avere una coscienza ecologica.


Come possiamo sistemare le cose? Con l’Ambientalismo o con l’Ecologia?

L’ambientalismo è l’intervento alle singole sfide ambientali cercando di attenuare l’impatto delle attività umane sulla Terra, accettando il modello esistente, capitalistico-produttivista che ha generato la situazione da correggere.

L'ecologia, in particolare l’ecologia politica, è ciò che serve come risposta globale e decisiva per il breve lasso temporale di 10 anni che abbiamo a disposizione per risolvere la crisi ambientale. Questo approccio parte dalle persone e punta a rimettere l’umanitá al centro volendo revisionare complessivamente il modello di vita basato sulla tecnocrazia, sull’iperconsumismo e quindi sull’iperproduzione, che ha creato una cultura competitiva a discapito di quella cooperativa che ci può salvare.

Il periodo storico in cui viviamo necessita di figure di riferimento specializzate ed esperte in pianificazione e cura del verde urbano e nel settore educativo ambientale per l’urgenza di ripristinare gli equilibri uomo-natura che c’erano un tempo, perché in futuro l’uomo abiterá sempre di più le città. I cambiamenti in atto sono sempre più veloci e l’uomo si interroga sul suo agire. Dalla crisi ambientale, nascono altre tipologie di crisi, come quelle sanitarie che danno il via a crisi economiche e sociali. Tutto questo crea una spinta accelerativa nel campo della Green Economy. Formarsi per lavorare con questa missione è un investimento sul proprio futuro e quello del pianeta.



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